Sinonimo di moda ricercata, dalle linee pulite ed eleganti, il marchio Chloé ha una storia lunga più di settant’anni. Nato dal desiderio della sua creatrice di proporre capi eleganti ma dalle linee meno ingessate di quelli in auge negli anni Cinquanta, ha presto conquistato schiere sempre più numerose di donne, dapprima in Francia e poi in tutto il mondo.

Dall’Egitto alla Francia

Gabrielle Hanoka nasce ad Alessandria d’Egitto il 3 marzo 1921. La sua è una famiglia borghese, il padre dirige una fabbrica di sigarette, che frequenta l’ambiente francofilo della città egiziana. Il primo grande incontro della sua vita avviene quando ha solo sette anni: alle elementari conosce Raymond Aghion, appartenente a una ricca famiglia di esportatori di cotone, che diventerà il suo futuro marito. Si sposano giovanissimi, quando hanno diciannove anni. Nel 1945 si trasferiscono a Parigi perché Raymond non è ben visto in Egitto a causa delle sue idee a favore del comunismo. Qui entrano in contatto con alcune delle personalità di spicco della cultura francese come Tristan Tzara e Louis Argon.

Gaby Aghion, anni Quaranta circa, da Pinterest

Inizia l’avventura di Chloé

Gaby Aghion ha un grande interesse per la moda e a Parigi diventa amica di diverse personalità di questo mondo. Nel 1952, grazie all’aiuto economico del marito, decide di fondare un suo marchio per proporre la sua idea della moda e dell’abbigliamento per le donne degli anni Cinquanta. Sceglie di presentare personalmente gli abiti che ha ideato nelle boutique della città e inizia a farsi notare nonostante abbia soltanto sei modelli da mostrare. Per il nome del marchio decide di ispirarsi a quello di una sua cara amica, Chloé Huysmans. Così Chloé è pronto per conquistare Parigi.

La moda secondo Gaby Aghion

Le modalità di presentazione dei primi modelli Chloé fanno già capire che le proposte di Gaby Aghion vogliono differenziarsi da quella che è la moda del periodo. In quegli anni Christian Dior e Cristóbal Balenciaga dettano legge e le donne indossano abiti scultorei che stringono il busto, con gonne rese rigide e ampie da pesanti sottogonne che non permettono movimenti liberi. I modelli di Chloé invece sono realizzati con tessuti morbidi, con tagli meno costrittivi e ridondanti ma ugualmente eleganti.

Nel 1953 entra in società Jacques Lenoir, che sarà socio della Aghion per i decenni a venire, che la mette in contatto con le personalità più importanti del mondo della moda parigino aiutandola così a farsi conoscere. Anche la fondatrice del mensile Elle, Hélène Lazareff, e la direttrice di un’altra importante rivista femminile, Le Jardin des Modes, Maïmé Arnodin, danno il loro appoggio alla Aghion regalandole una grande visibilità sulla stampa.

Un abito con gonna a palloncino di Chloé, anni Cinquanta

Abito Chloé, anni Cinquanta, da Pinterest

Finalmente nel 1956 va in scena la prima presentazione al pubblico della collezione Chloé e come luogo viene scelto il famoso Café Flore a Parigi. È un grande successo: i morbidi abiti proposti dalla Aghion conquistano subito tante nuove clienti affascinate dai modelli molto moderni, portabili e comodi. L’intento di Chloé è quello di proporre una collezione per donne dalla vita attiva, che viaggiano e sono anche lavoratrici, sebbene all’epoca siano ancora molto poche.

Uno degli abiti di Chloé presentati alla sfilata al Cafè de Flore nel 1956

Un abito presentato alla sfilata al Cafè de Flore nel 1956, da Pinterest

Il successo con Karl Lagerfeld

Pochi anni dopo la prima presentazione, nel 1964, Gaby Aghion assume un giovane stilista tedesco, Karl Lagerfeld, che lascerà un’impronta indelebile nella storia del marchio. La collaborazione tra i due stilisti dura circa vent’anni nel corso dei quali Chloé assume una precisa identità, un po’ romantica e un po’ rétro ma anche ironica e contemporanea. Sono anni di grandi successi in cui l’azienda prospera e incarna appieno lo spirito del tempo. Soprattutto negli anni Settanta la Aghion e Lagerfeld presentano delle collezioni perfette per l’epoca, dedicate, come in passato, alle donne moderne e indipendenti, ma ormai sempre più sicure di sé e consapevoli di quello che vogliono. Nel 1984 però a Karl Lagerfeld viene offerta la direzione creativa di Chanel e la sua partenza porta molti problemi a Chloé che perde così la sua identità. Per alcuni anni si susseguono i direttori creativi ma nessuno riesce a a riportare Chloé al successo.

Pubblicità Chloé by Karl Lagerfeld, 1982

Pubblicità Chloé by Karl Lagerfeld, 1982 da Pinterest

La vendita di Chloé e gli ultimi anni

A causa delle crescenti difficoltà economiche, Gaby Aghion e il suo socio Jacques Lenoir si vedono costretti a vendere l’azienda che viene acquistata dalla Dunhill Holding P.L.C. che oggi si chiama Richemont Group. Finalmente la situazione cambia con l’arrivo di Stella McCartney alla direzione creativa nel 1996: Chloé torna a essere il marchio delle donne moderne, eleganti e indipendenti che cercano capi raffinati, dal design pulito e riconoscibile. Il successo continua anche con le direttrici creative che si succedono negli anni e nel frattempo si espande anche in altri settori tra cui la profumeria e gli accessori.

Gaby Aghion riceve nel 2013 il titolo di Cavaliere della Legione d’Onore e muore l’anno dopo, il 27 settembre 2014.

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